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ACRODIGITOPULPITE


Ultima modifica 2015 dott. Luigi Nacca dermatologo tricologo Caserta - Napoli ADETRI

L’acrodigitopulpite, denominata anche pulpite secca, è dermatosi infiammatoria spesso recidivante, tendente alla cronicizzazione, caratterizzata da un eczema ipercheratosico dei polpastrelli delle mani spesso caratterizzato da  ragadi dolorose. La patogenesi dell’acrodigitopulpite è da correlare a fattori endogeni (diatesi atopica, psoriasi, etc) e/o fattori esogeni, quali il contatto con sostanze irritanti, sensibilizzanti o allergizzanti.
In una prima fase della manifestazione si ipotizza  la liberazione di mediatori chimici come interleuchine, interferon-alfa, tumor necrosis factor (TNF-alfa), comuni anche alle dermatiti irritative croniche (DIC) ed alle dermatiti allergiche da contatto (DAC)

L’acrodigitopulpite è  il risultato di molteplici insulti spesso protratti nel tempo, esogeni e/o endogeni, irritativi o traumatici, di lieve o severa entità,  che agiscono sulla pelle senza lasciarle la possibilità di reintegrare le sue caratteristiche e pertanto la sua funzione. I soggetti atopici o psoriasici per esempio hanno una cute costituzionalmente  più sensibile agli irritanti e/o ai microtraumatismi e necessitano inoltre di tempistiche maggiori per rimarginarsi.

La cute della parte distale (acrale) delle dita delle mani presenta lesioni irregolari, relativamente nette, caratterizzate da eritema, edema, desquamazione, screpolature, croste , fino alle fissurazioni, alle ragadi dolorose, alla  “pulpite”.

Quando ad essere coinvolte sono tutte le dita della mano, soprattutto quelle della mano dominante, con evidente aggravamento della sintomatologia con condizione climatiche più  fredde, in genere si tratta di una dermatite irritativa da accumulo dove hanno un ruolo primario microtraumatismi, agenti irritanti e sgrassanti e si manifesta con spaccature ragadi formi, dolorose più che pruriginose, sulle dita delle mani, che perdono sensibilità in particolare con l'arrivo del primo freddo. Quando l’acrodigitopulpite e? localizzata solo alle prime 3 dita, soprattutto della mano dominante, si deve sospettare una dermatite professionale (di origine irritativa o allergica). La mano non dominante e? coinvolta quando si tengono in questa mano sostanze irritanti, vegetali o altri prodotti utilizzati ad esempio in cucina (es. pomodori, cibi salati,agrumi, aglio, cipolla,etc.)
L’acrodigitopulpite o pulpite secca delle mani diagnosticata in età pediatrica è invece uno dei cosiddetti segni minori di atopia.

Le acrodigitopulpiti, le dermatiti irritative da contatto (DIC) cronicizzate  non sono sempre differenziabili clinicamente dalle derrmatiti allergiche da contatto (DAC) su base anamnestica e con un esame obiettivo e demoscopico delle aree colpite. La diagnosi differenziale si avvale di prove allergiche denominate patch test (cerotti) effettuate utilizzando gli apteni della cosiddetta serie standard SIDAPA o altri apteni di serie speciali scelti in base all’anamnesi ed alla storia clinica del paziente.

Terapia dell’acrodigitopulpite

Giunta alla cronicizzazione l’acrodigitopulpite è sicuramente una manifestazione ostica da trattare e da curare. Fondamentale per il paziente è tenere le mani asciutte e lontane da microtraumatismi, da sostanze irritanti o allergizzanti, da freddo o fonti di calore. Necessario è pertanto l’uso costante di guanti adatti alle attività praticate dai pazienti in cura.

La terapia medica dell’acrodigitopulpite si avvale  di creme idratanti, emollienti, barriera, lenitive, cheratolitiche, di cortisonici per uso topico e sistemico (via orale, i.m. o  e.v.), di immunosoppressori per uso topico (pimecrolimus crema, tacrolimus crema) e sistemico, retinoidi per via orale.

Ultima modifica 2015 dott. Luigi Nacca dermatologo tricologo Caserta - Napoli ADETRI